Mer. Ott 22nd, 2025

Si istituisce presso il Mef un fondo, con una dotazione di 500 milioni di euro per l’anno 2023, destinato all’acquisito di beni alimentari di prima necessità

“dei soggetti con un Isee non superiore a 15.000 euro, da fruire mediante l’utilizzo di un apposito sistema abilitante”. Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento si prevede che siano stabiliti i criteri di individuazione dei titolari del beneficio, tenendo conto dell’età, dei trattamenti pensionistici e di altre forme di sussidi. E’ la norma della social card

Inizia il periodo transitorio sul reddito di cittadinanza.

Dal primo gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. Dall’1 gennaio 2024 sarà incorporato in una nuova riforma per il sostegno alla povertà e all’inclusione

Sarà tagliato di 400 milioni di euro l’incremento da 1,3 miliardi – introdotto a maggio – al fondo per fronteggiare l’aumento dei costi delle materie prime nell’affidamento di opere pubbliche, e destinato agli interventi del Pnrr per gli investimenti complementari.

L’incremento al fondo (di complessivi 7,5 miliardi fino al 2026) si riduce a 900 milioni: è invariato nelle quote per 2022 (180 milioni), 2023 (240) e 2027 (235), ma cala da 245 a 125 milioni per il 2024, da 195 a 55 per il 2025 e d 205 a 65 per il 2026.

Stop all’adeguamento delle multe alla variazione Istat per il prossimo biennio.

“In considerazione dell’eccezionalità della situazione economica a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, per gli anni 2023 e 2024, è sospeso l’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat.

Spostato da 65 a 85 mila euro il limite per accedere alla possibilità di tassa forfait al 15% degli autonomi.

Ma con un paletto: salta anche nel corso dell’anno, in modo retroattivo, se il contribuente supera i 100mila euro di ricavi o compensi

Aumenta l’accisa sulle SIGARETTE cioè sale quella parte di accisa definita “importo fisso per unità di prodotto”

nel 2023 sarà di 36 euro per 1.000 sigarette – in pratica poco più di 70 centesimi medi per un pacchetto di 20 sigarette – per l’anno 2024 sarà 36,50 euro e, a partire dall’anno 2025, sarà 37 euro per 1.000 sigarette.

Meno tasse sulle MANCE ai camerieri: l’importo, che costituisce reddito imponibile, sarà tassato ora con una imposta al 5% che sostituisce l’Irpef e le addizionali locali sul reddito.

Il prelievo ridotto, che dovrà essere trattenuto dal datore di lavoro, si applica per una quota non superiore al 25% del reddito annuale e per un massimo di 50mila euro.

Un fondo per la sovranità alimentare da 25 milioni di euro per il 2023, e altrettanti per ciascuno dei tre anni successivi

La misura punta a “rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale, anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualità, alla riduzione del costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari”.

Vengono stanziati 400 milioni di euro, per realizzazione del Piano complessivo delle opere relative alle Olimpiadi invernali del 2026.

Sono 120 milioni per il 2024, 140 milioni per il 2025 e 140 milioni per il 2026.

Revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni, comprese le minime, in vigore per il biennio 2023-2024.

La manovra prevede un sistema suddiviso in sei fasce. Si va dalla rivalutazione al 100% dei trattamenti pensionistici pari o inferiori a quattro volte il minimo fino alla rivalutazione al 35% dei trattamenti pensionistici superiori a dieci volte il trattamento minimo. Per contrastare l’inflazione sempre nel prossimo biennio gli assegni più bassi però sono ulteriormente aumentati su base mensile (1,5 punti percentuali per l’anno 2023 e di 2,7 punti per il 2024).

Sicuramente, ci saremo aspettati di più in tema di definitiva chiusura delle misure sulla pandemia.

Per il resto, aver accettato di assecondare le norme dell’Unione Europea e i vincoli imposti, non lasciava spazio per maggiori aiuti all’Italia che non c’è la fa più: cittadini espulsi dal mondo del lavoro, piccole imprese e attività commerciali.

Però almeno i 700 milioni recuperati dalla revisione del RdC potevano essere utilizzati per trasformare quel deprimente sussidio in una dignitosa opportunità.

Si sarebbero potuti creare posti di lavoro finanziando opere e servizi pubblici.

Se ne sarebbero tutelati altri aiutando le imprese private a sostenere i costi energetici.

Staremo a vedere quale sarà la versione definitiva che verrà licenziata dal Parlamento e puntualmente ve ne daremo conto.

Galgano Palaferri (Libra informAzione)

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